In me la notte non finisce mai
Basato su una storia vera.
21 agosto 1968: i colpi di una Beretta calibro 22 freddano una coppia di amanti appartata in auto lungo un torrente nei pressi di Firenze. Viene risparmiato il figlioletto di lei, che dorme sul sedile posteriore, e condannato il marito per il più classico dei delitti d’onore.
La stessa pistola, caricata con proiettili Winchester con una lettera H impressa sul fondello, sparerà ancora dal 1974 al 1985, cogliendo di sorpresa altre sette coppie appartate nelle campagne fiorentine. Alcune delle vittime femminili subiranno l’escissione del pube. Le ultime due anche del seno sinistro.
L’Italia attraversa un periodo storico di transizione. Gli anni di piombo e dell’impegno politico cedono il passo a nuovi ideali di soddisfazione individuale. È in questo contesto di apparente spensieratezza che la culla del Rinascimento viene scossa da una presenza inquietante e inafferrabile. Per tutti sarà il Mostro di Firenze.
Tra le migliaia di lettere anonime inviate ai giornali locali si legge un verso che colpisce: In me la notte non finisce mai. È il presagio che si avvera su un caso di cronaca unico al mondo, che ancora oggi, sulla scia di discussi processi mediatici e alimentato da innumerevoli teorie alternative, resta immerso nella densa oscurità di quelle notti senza luna.
Pasquale Gentilcore / Stefania Pettini
14.09.74
Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rüsch
09.09.83
Paolo Mainardi / Antonella Migliorini
19.06.82
Stefano Baldi / Susanna Cambi
22.10.81
Jean-Michel Kraveichvili e Nadine Mauriot
08.09.85
© Simone D’Angelo